L’APRISOGNI (Treviso)

APRISOGNILa compagnia Aprisogni nasce a Treviso nel 1992 come laboratorio artistico per la progettazione e la costruzione di burattini, marionette, pupazzi, baracche e ambientazioni per il teatro di figura. I fondatori e le mani operanti sono Cristina Cason e Paolo Saldari; provengono entrambi dall’artigianato artistico e dall’insegnamento sperimentale e di ricerca. Cristina insegna arte del tessuto ma coltiva parallelamente una formazione in tecniche corporee e la passione per lo scrivere; Paolo è diplomato in scultura del legno con una curiosità particolare per i bei giocattoli, i rompicapo e… la storia di Pinocchio. Amano le vecchie case, i luoghi silenziosi, le sorprese. Ma la bottega parla. Ben presto gli oggetti creati chiedono con insistenza di vivere e raccontare. Come dire di no? L’incontro con i burattini è stato fatale: tutti e due cambiano vita e mestiere per dedicarsi ad essi a tempo pieno. Le produzioni de L’Aprisogni si muovono su due filoni: la reinterpretazione ironica di fiabe classiche e l’elaborazione innovativa di canovacci della Commedia dell’Arte e del teatro di burattini di tradizione. Il resto è viaggio, teatro, pensiero, fascinazione, piazze, divertimento, fatica e un curriculum costellato di riconoscimenti e premi nei più importanti festival di Teatro di Figura e di Teatro di Strada in Italia .La compagnia Aprisogni è caratterizzata da uno stile di lavoro di alta qualità, gli allestimenti sono tutti autocostruiti e curatissimi (baracche, burattini scolpiti finemente in legno, scenografie, oggetti di scena e costumi pregevoli).Alle attività di spettacolo affiancano un’intensa attività di laboratori didattici sulle tecniche del Teatro di Figura con scuole di diverso ordine e grado, comunità, centri di igiene mentale, Associazioni Culturali e ricreative. 

I TRE PORCELLINI 

Sab. 6 giugno – ore 17,30

ALBA – Parco Sobrino 

Mar. 9 giugno – ore 21,30

REVIGLIASCO – Piazza Alfieri 

Atto unico per burattini, narratrice-imbonitrice ed oggetti Nei personaggi che si aggirano dentro e fuori baracca sono andati ad abitare caratteri, nevrosi, abilità e sconfitte che stanno nel paesaggio umano che ci circonda. E, a dire la verità, porcelli ed umani si somigliano. Inizia lo spettacolo, ma una rumorosa signora si impossessa del palco con un carretto ed inizia a pubblicizzare la sua merce. Povero burattinaio! Non gli riesce di liberarsene: lei prima tenta di rifilare al pubblico i suoi “introvabili articoli”, poi i porcellini la coinvolgono nelle loro beghe e non la mollano più. Le casette sono sempre tre, ma rivestono funzioni… come dire… diverse dalle originali. Il tenebroso lupo Malachia (il più schifoso che ci sia), incubo dei sogni porcelleschi, si scontra con la diabolica creatività di porcel Timoteo. Alla fine dobbiamo fargli perfino da dentisti e da garanti dei suoi diritti. Ma come va a finire?… Ma, bene naturalmente. Vedere per credere!      

AVVISO (lo stesso in tutte le pagine)